8 marzo 2016. Loizzo: ancora una Giornata delle donne senza parità

Alla vigilia dell’8 marzo, Giornata della donna, il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo, ha diffuso la seguente dichiarazione.
“Ancora un 8 marzo senza le donne alla pari con gli uomini, ancora una Giornata internazionale con tanti diritti di parità femminile da conquistare in Italia. E’ uno stillicidio interminabile di episodi preoccupanti, di casi di discriminazione sessuale, di orribili omicidi, in un contesto di lavoro femminile che non c’è e spesso, quando c’è, è sottopagato. La cronaca ci ripete ogni giorno che quella dell’8 marzo 2016 è ancora una giornata di rivendicazione. Nei primi due mesi del nuovo anno, aperto dalle notizie delle molestie di massa subìte dalle donne tedesche nel centro della civilissima Colonia, si sono ancora distinti casi di prevaricazioni, di abusi, di stalking reiterato, di atti violenti e delittuosi, fino alla piaga di questi tempi, il femminicidio, aggravato dalla relazione “sentimentale” tra vittima e carnefice.
L’elenco dei delitti, criminali e sociali, commessi ai danni delle donne è interminabile. Il corpo femminile è sempre usato come oggetto di consumo pubblicitario e quanto alla violenza, quella familiare risulta difficile da individuare pienamente, perché spesso è sommersa, non viene denunciata, resta all’interno della mura domestiche.
Sono violenza anche l’occupazione in nero, il caporalato, il lavoro durissimo nei campi, costato la vita alla bracciante Paola Clemente, stroncata la scorsa estate nelle campagne di Andria.
Anche nel Consiglio regionale resta tuttora da scrivere una buona legge elettorale che valorizzi i diritti di rappresentanza femminile e consenta la più compiuta parità di genere.
Il saluto del Consiglio regionale a tutte le pugliesi – alle cittadine di ogni provincia e città, alle donne che lavorano, a quelle che attendono ai fondamentali lavori domestici, alle colleghe dell’Assemblea e alle dipendenti del Consiglio – vuole avere il significato di un impegno a rimuovere ogni difficoltà sulla strada delle pari opportunità.
Ma è senz’altro vero, intanto, che parità resta una corsa ad ostacoli per le donne. Per questo, l’8 marzo non può essere considerata una “Festa”, ma resta una “Giornata” di lotta e di giustificato orgoglio femminile”.