Assostampa accusate di violare la par condicio: non c’è nulla di irregolare nell’endorsement

Dopo una campagna elettorale di assalto all’Inpgi inquinata da menzogne, cattiverie e cronache marziane, in queste ultime ore ci tocca anche leggere le incredibili proteste di chi lamenta la violazione di una non meglio precisata “par condicio”. I bersagli di questi ultimi strali avvelenati (saranno davvero gli ultimi?) sono alcuni segretari di associazioni regionali di stampa, rei di aver espresso pubblicamente la propria preferenza a favore dei candidati di “Inpgi siamo noi”, lista in cui si riconosce la maggioranza della Fnsi. Vorremmo rassicurare le anime belle dell’ultima ora, gli sfascisti di sempre, gli azzeccagarbugli a intermittenza e i diffamatori compulsivi e incontinenti: non c’è nulla di irregolare nell’endorsement. Si tratta al contrario di una presa di posizione naturale perché sincera e doverosa perché coerente con gli anni di lavoro svolto proprio nei territori. E’ qui, nella vicinanza quotidiana ai colleghi, nelle risposte concrete, nei servizi e nelle proposte che nasce l’esperienza di ‘Inpgi siamo noi’.

Perché mai i dirigenti dei sindacati regionali dovrebbero tacerlo?

Tre semplici elementi per rispondere a chi, armato di livore, cerca di insegnare al prossimo come si vive. Aggrappandosi a una confusa miscellanea di citazioni giudiziarie.

Primo: il sindacato non è l’istituto Inpgi, è un’associazione autonoma, libera nelle sue scelte politiche senza per questo violare alcuna regola o deontologia.

Secondo: le elezioni Inpgi sono gestite dallo stesso Inpgi nella pienezza del rispetto delle regole. I vari gruppi di candidati si sono espressi, anzi lo stanno facendo a urne aperte, più democrazia di così… Non c’è alcuna violazione se un sindacato, come una delle parti in causa, esprime le proprie indicazioni valutando quale possa essere il futuro migliore della previdenza e della solidarietà.

Terzo: a urne aperte, chiuse, semichiuse, socchiuse il limite, questo sì, della tolleranza per gli insulti e le falsità diffuse ancora in queste ore, è ampiamente esaurito. Di esperti in diritto il cui diritto è solo quello della diffamazione (qualcuno in sede di tribunale civile ha già pagato pegno per questo modo di agire) ne facciamo volentieri a meno. Per questo chiediamo a Beppe Giulietti, presidente della Fnsi, di fermare questa compulsiva macchina del fango.

https://assostamparegionali.wordpress.com/2016/02/22/assostampa-accusate-di-violare-la-par-condicio-non-ce-nulla-di-irregolare-nellendorsement/