Perché mai i dirigenti dei sindacati regionali dovrebbero tacerlo?
Tre semplici elementi per rispondere a chi, armato di livore, cerca di insegnare al prossimo come si vive. Aggrappandosi a una confusa miscellanea di citazioni giudiziarie.
Primo: il sindacato non è l’istituto Inpgi, è un’associazione autonoma, libera nelle sue scelte politiche senza per questo violare alcuna regola o deontologia.
Secondo: le elezioni Inpgi sono gestite dallo stesso Inpgi nella pienezza del rispetto delle regole. I vari gruppi di candidati si sono espressi, anzi lo stanno facendo a urne aperte, più democrazia di così… Non c’è alcuna violazione se un sindacato, come una delle parti in causa, esprime le proprie indicazioni valutando quale possa essere il futuro migliore della previdenza e della solidarietà.
Terzo: a urne aperte, chiuse, semichiuse, socchiuse il limite, questo sì, della tolleranza per gli insulti e le falsità diffuse ancora in queste ore, è ampiamente esaurito. Di esperti in diritto il cui diritto è solo quello della diffamazione (qualcuno in sede di tribunale civile ha già pagato pegno per questo modo di agire) ne facciamo volentieri a meno. Per questo chiediamo a Beppe Giulietti, presidente della Fnsi, di fermare questa compulsiva macchina del fango.