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© Ruben Rotundo
© Ruben Rotundo

Che cos’è “cercalanotizia”?

È un’idea che da anni “ossessiona” Ruben Rotundo.

È semplicemente un luogo dove raccolgo i numerosi comunicati stampa che ricevo e che non sempre trovano spazio sulle varie testate giornalistiche pugliesi.

È uno spazio dove chiunque può avere una conoscenza “oggettiva” (perché proviene da un comunicato stampa scritto dalla fonte ufficiale, non per altro) di una notizia.

E qui trova l’informazione insieme ed allo stesso livello delle altre.

(Mi ha sempre affascinato il programma “No Comment” dell’emittente televisiva “Euronews“.

Tra una news e l’altra, nel palinsesto quotidiano è inserito questo format nel quale vengono “montate” sequenze di immagini di avvenimenti internazionali senza alcun commento, lasciando allo spettatore qualsiasi riflessione.

Da qui, la mia idea…) 

Aperto a tutti, a chi vuole leggere occasionalmente e “svogliatamente” mentre è in attesa dal medico o in fila alla posta o al bar, oppure chi vuole confrontare le notizie tra le testate istituzionali.

Insomma, è una raccolta di comunicati stampa, di idee e proposte.

Non è un giornale (almeno per il momento) e non intende offendere e speculare su alcun argomento.

I testi, e le immagini ad essi allegati, sono tutti ricevuti legittimamente previo accredito con i rispettivi enti.

Alcune immagini che andrò a pubblicare in base alle necessità potrebbero provenire dal mio archivio personale; altre invece potrebbero provenire direttamente dal web.

In entrambi i casi, sarà riportata l’indicazione o la provenienza nelle proprietà dell’immagine.

Qualunque giornalista, previa richiesta agli indirizzi ruben.rotundo@teletu.it oppure cercalanotizia@gmail.com può partecipare, inviando comunicati stampa oppure anche soltanto consultare il sito.

Mi farebbe veramente piacere.

Qualora ci siano ragioni o necessità personali, private, giuridiche o legali che potrebbero recar danno a chiunque sia connesso in qualche modo (ovviamente dimostrabile) con il testo o l’immagine pubblicati, è possibile e doveroso richiederne la cancellazione via mail agli indirizzi ruben.rotundo@teletu.it oppure cercalanotizia@gmail.com, che avverrà nel più breve tempo possibile, entro comunque le 24 ore dalla ricezione della richiesta.

Mi scuso se ci saranno errori e sbavature. Farò in modo che rechino minori danni e disagi possibili.

Infine, ho aperto una sezione dedicata esclusivamente ai miei colleghi giornalisti, una luogo dove trovare tutto il necessario per svolgere bene il nostro lavoro: corsi, aggiornamenti, comunicazioni, richieste di lavoro, collaborazioni, etc.

In questo modo, spero di dare un piccolo contributo ai colleghi, soprattutto quelli in difficoltà, come… 

Logo sito cercalanotizia
© Ruben Rotundo

Molte di queste “notizie”, è vero, si ritrovano sui giornali o sul web, modificate, tagliuzzate, con dovizia di particolari soprattutto pruriginosi ed accattivanti, estremizzate, abusate, spettacolarizzate, riscritte e firmate (è più o meno giusto che sia così), ma credo che sia corretto, meglio opportuno, ripartire dalla fonte per capire cosa sia effettivamente una “notizia”, come trattarla e cosa, alla fine, sia veramente importante per la collettività.

È chiaro che con questo sito/blog non intendo criticare o insegnare ad alcuno come si fa “il più bel lavoro del mondo”, dico soltanto che oggi tutti scrivono e tutti si elevano al grado di “giornalista”, stando ad una scrivania, scrivendo testi da far girare sui mezzi di comunicazione oppure rielaborando informazioni di altri senza verifica e discernimento, in maniera indiscriminata, pur di poter “apparire”. La responsabilità di tale situazione è da attribuirsi sia al settore e sia alla politica: entrambi, ognuno in base ai propri interessi ha portato la categoria ad una situazione limite.

Bisogna chiarire questo: il Giornalismo è diventato giornalismo, probabilmente sta volgendo al termine della sua lunga vita, una evoluzione naturale e forse anche necessaria.

Secondo molti, il bombardamento mediatico a tutti i livelli del flusso di informazioni, la globalizzazione, la rete globale ed i social network hanno abbassato sensibilmente la qualità della “notizia”, provocando un'”overdose” informativa che ovviamente ne svuota il significato ed il concetto stesso. Essendo poi un “lavoro intellettuale” crea reddito producendo servizi che introitano denaro sostanzialmente dalla pubblicità: la nemica per eccellenza ma della quale nessuno può farne a meno. La “scusa della crisi”, l’abbattimento drastico del contante in circolazione ha bloccato l’approvvigionamento economico del settore giornalistico, devastandolo.

Per tutti questi motivi è diventato il “peggior lavoro del mondo”; lavoro è una parola oggi troppo grande per definire questa antica professione, oramai dovremmo definirlo hobby. Gli ultimi dignitari, forse, custodi dell’antico ardore, si possono considerare i cronisti di strada, gli inviati sul campo, quelli che dedicano la propria vita a raccontare una storia vista da vicino, con tutti i rischi che comporta.

Dal 1995, quando per caso ed occasionalmente, tra il serio ed il faceto, ho iniziato questa avventura tra alti e bassi, andate e ritorni, fino alla tanto agognata consacrazione, la “professione” è cambiata, come sono cambiato io. Non si può vivere e non si può convivere con questo “lavoro”, è una punizione, è denigrante, vivi tra sciacalli e finti amici, operativo h 24, sempre in allerta e pronto a partire a discapito degli affetti e dei momenti più cari… un lavoro da odiare insomma con tutto te stesso, ma quando racconti la sofferenza e la tribolazione di una storia vera che vede solo in te un’ancora di salvezza e di riscatto sociale, ti ha dannato l’anima, ti ha fatto molto male, hai provato il suo dolore in prima persona e grazie a te che ascolti, percepisci e condividi, ha riacquistato la speranza di vivere, allora senti di aver fatto una piccola cosa per migliorare questa società. I tuoi problemi ci saranno sempre, anzi aumenteranno, ma qualcuno si ricorderà sempre di te.

Faccio questo lavoro per quel barlume di speranza di aiutare gli altri, ogni tanto mi giunge qualche eco ricordo e mi si riaccende quella fiammella che nella brace stava per essere soffocata dalla pesante cenere che tutto annulla e soffoca, ma che al primo sospiro di vento ritrova vigore, come in un gioco di movimento perpetuo…

Mille grazie.

Buona lettura.

E buon lavoro.

Ruben Rotundo

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