COSTO DELL’ACQUA, CASILI (M5S): “NECESSARIO RIPARTIRE DA UNA CORRETTA GESTIONE DELLA RISORSA IDRICA”

 

“Occorre urgentemente modificare il Piano di Tutela delle Acque (PTA) per consentire l’alimentazione delle falde attraverso il riuso dei reflui opportunamente depurati ed affinati con ineguagliabili benefici ambientali ed economici.” lo dichiara il consigliere regionale M5S Cristian Casili che prosegue: “da un lato la spinta verso il riuso irriguo coprirebbe i fabbisogni della nostra agricoltura e permetterebbe di abbassare il costo dell’acqua per le nostre aziende agricole aumentandone la competitività sui mercati; dall’altro, attraverso la purificazione, metteremmo a disposizione del territorio una grande quantità di acqua potabile con conseguente risparmio per tutti i pugliesi. L’intrusione marina è un fenomeno irreversibile che annualmente in Puglia ci priva di milioni di metri cubi di acqua irrigua e potabile.”
Il pentastellato prosegue sottolineando come il costo dell’acqua in Puglia sia caratterizzato da “profonde ingiustizie che creano forti sperequazioni tra i territori”, alcune province infatti pagherebbero più del doppio rispetto ad altre, ma non solo: AQP paga 4 centesimi a metro cubo l’acqua e poi la rivende ai Consorzi di Bonifica dopo la potabilizzazione a 80 centesimi a mc con un rincaro di circa il + 1900%. Dal 2001 Acquedotto Pugliese è società per azioni, nonchè gestore del ciclo integrato dell’acqua – captazione e adduzione e potabilizzazione e distribuzione –  e lo sarà fino al 31.12.2018 termine in cui scadrà la concessione.  “Dobbiamo arrivare a quella data con le idee chiare per tutelare e garantire a tutti i pugliesi l’accesso al bene più prezioso. Da tempo ho fatto emergere nei tavoli istituzionali la necessità di una nuova governance finalizzata alla  corretta gestione della risorsa acqua che ci renda autosufficienti. Uno dei problemi più urgenti è fermare la salinizzazione e l’inquinamento delle nostre falde acquifere, fenomeno che velocemente ci sta spingendo verso desertificazione e improduttività dei terreni.“