“Lo sviluppo del Paese passa anche attraverso la ricerca che è una delle priorità decisive per assicurare un sistema economico e produttivo più competitivo”, prosegue la senatrice. “Si tratta di un segnale positivo per far fronte a quel fenomeno di emigrazione di ricercatori e laureati che spesso abbandonano il nostro Paese per lavorare all’estero. Certo molto c’è ancora da fare nel settore della ricerca in Italia, ma l’incremento delle risorse nelle Università del Sud può rappresentare l’inizio di una inversione di tendenza della fuga dei cervelli.
Ci stiamo impegnando nel Programma nazionale per la ricerca per essere al fianco dei giovani e creare figure di elevata competenza sempre più richieste dal mercato del lavoro. Investire nella ricerca e nell’innovazione vuol dire contribuire a quel percorso di crescita sostenibile fondamentale per il benessere collettivo”, conclude la sottosegretaria.
l'AlterBlog di Ruben Rotundo