M5S: CONSIGLIERI REGIONALI, PARLAMENTARI ED EUROPARLAMENTARI CHIEDONO LO SCIOGLIMENTO DELLA PROVINCIA DI TARANTO PER INFILTRAZIONI MAFIOSE

Inviata richiesta al prefetto in relazione alla gestione dei rifiuti della ditta Avvenire

 

I consiglieri regionali del M5S Guarini, Bozzetti, Laricchia, Galante, Barone, Casili, Conca, Di Bari, i parlamentari Buccarella, Donno, De Lorenzis, Lezzi e l’europarlamentare D’Amato hanno inviato questa mattina una richiesta al Prefetto di Taranto  per richiedere lo scioglimento del Consiglio Provinciale di Taranto e dei Consigli Comunali tarantini coinvolti, in particolare quelli di Massafra, Castellaneta, Monteiasi e Lizzano.

 

Il 30 Luglio 2015 è stata adottata nei confronti della società Avvenire una informazione antimafia interdittiva, viste le relazioni della locale Direzione Investigativa Antimafia di aprile e giugno 2015, condivise dal Gruppo Ispettivo Antimafia in data 23 luglio, dalle quali emergerebbe un complessivo quadro di pericolosità in senso oggettivo circa l’esistenza di infiltrazioni mafiose e della sussistenza di un collegamento, o per lo meno di un condizionamento, dell’impresa in argomento Avvenire Srl con le organizzazioni mafiose” dichiarano i consiglieri e i parlamentari del Movimento 5 Stelle – che proseguono In data 16 Settembre 2015  il Direttore dell’Autorità Nazionale Anticorruzione,  Raffaele Cantone dichiarava “I boss controllano la raccolta dei rifiuti in molte città”, tanto che a Massafra pare che un capo clan sia stato assunto dalla cooperativa “Avvenire” con ruoli di responsabilità; ciò gli ha addirittura permesso di salire sul palco di un’assemblea pubblica, con mezza amministrazione comunale al fianco, a parlare di raccolta rifiuti.”

 

Dalle verifiche eseguite dalla prefettura”, si legge nell’atto notificato dallo stesso magistrato nelle scorse settimane,risulta che Avvenire abbia in corso di esecuzione un rilevante numero di contratti presso molteplici enti locali“. “La ditta Avvenire”, si legge ancora  gestisce il servizio in Enti locali pugliesi e locali non solo tarantini ed in particolare: Tursi, Laterza, Lizzano, Castellaneta, Monteiasi, Noci, Putignano, Grumo Appula, Zapponeta, Isole Tremiti e Montescaglioso“. Comuni in cui, sempre secondo Cantone, in nessuna maniera si può continuare a lavorare con il vecchio management, viste le infiltrazioni.

 

E “casualmente”, commentano i pentastellati, sono proprio molti dei dirigenti dei comuni tarantini sopra citati che oggi ricoprono o hanno ricoperto incarichi di responsabilità all’interno dell’ARO 3/TA. Il Sindaco del Comune di Massafra, Martino Tamburrano è, infatti, attualmente Presidente della Provincia di Taranto ma è stato Presidente Ato e Presidente ARO 3/TA. Inoltre, vicepresidente dello stesso ARO 3/TA, di cui il Comune di Massafra è capofila, è il sindaco del Comune di Castellaneta Avv. Giovanni Gugliotti, mentre le posizione di Responsabile dell’Ufficio comune e di Segretario dello stesso ARO sono state rispettivamente occupate dall’arch. Aldo Caforio, dipendente del Comune di Castellaneta e dalla dott.ssa Lucia D’Arcangelo, segretario generale del Comune di Massafra.

Alla luce di questi collegamenti – dichiarano i pentastellati – abbiamo questa mattina inoltrato una richiesta al Prefetto di Taranto per chiedere se non ci siano le condizioni per lo scioglimento del Consiglio Provinciale di Taranto e dei Consigli Comunali tarantini coinvolti, in particolare quelli di Massafra, Castellaneta, Monteiasi e Lizzano, così come prescritto dai co. 1 e 2 dell’art. 143 dello stesso D. Lgs. 267/2000. La situazione è ormai diventata insostenibile ed inaccettabile e vanno presi dei provvedimenti seri ed urgenti. – concludono – Proprio qualche giorno fa abbiamo depositato la proposta di Legge per istituire una commissiona Antimafia, volta soprattutto a combattere il fenomeno eco mafioso. Vorremmo ricordare che la Regione Puglia è sul podio per reati ambientali, classificandosi così come la Regione più ecomafiosa d’Italia. E’ arrivata l’ora di contrastarla seriamente: il gioco degli appalti deve finire”.