RED, M5S: “MISURA CONFUSIONARIA CHE DÀ POCO A POCHI. LA DIGNITÀ RISCHIA DI RIMANERE NEL NOME.”

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Il timore è che alla fine in questo Red la “dignità” rimarrà solo nel nome. Pur non condividendo le fondamenta di questa misura che non arriva a coprire neanche un terzo dei pugliesi sotto la soglia di povertà e che garantisce una elemosina per pochi altri, noi del M5S in commissione abbiamo provato a proporre degli emendamenti per migliorarla in pieno spirito di collaborazione istituzionale. Inutile dire che anche in questo caso le nostre proposte sono state bocciate dalla maggioranza PD che sia a livello nazionale che regionale continua a dire sempre “no” al M5S.

Ancora una volta ci ritroviamo a denunciare, come nel caso del piano di riordino, una completa assenza di programmazione, chiarezza e condivisione. Una misura che che era stata presentata in pompa magna come la panacea di tutti i mali ma che dati alla mano darà poco a pochi, (oggi rispetto ai 60.000 annunciati, ai 30.000 contenuti nel DEFR si è scesi ulteriormente a 20.000). Ad oggi, nemmeno ai proponenti sembra essere chiaro quanti e quali saranno i beneficiari, quali saranno i criteri di assegnazione e non sono chiari neanche i tempi di entrata in vigore di questa misura. Il timore è che Emiliano, nella  fretta di voler presentare alla stampa almeno un provvedimento di questo governo dal momento che ad oggi non ne abbiamo visti, vorrebbe convincere i pugliesi del fatto che una misura per 20.000 persone in una regione di oltre 4 milioni di abitanti e che darà al massimo 600 € al mese per un anno ad una famiglia di 5 persone. Se Emiliano avesse voluto davvero aiutare i pugliesi avrebbe dovuto spingere il proprio partito a portare avanti una proposta nazionale di contrasto alla povertà e invece ha messo sul piatto una proposta che assomiglia sempre di più alla misura spot degli 80 € partorita dal suo amico/nemico Renzi.