RED, M5S PROPONE DI AIUTARE I POVERI TAGLIANDO I PRIVILEGI DELLA POLITICA. BARRICATA DEI PARTITI.

Ci saremmo aspettati da questa maggioranza e dal governo lo stesso senso di responsabilità che abbiamo dimostrato noi e di cui tutti sono testimoni, lavorando a questo provvedimento con spirito propositivo e costruttivo; purtroppo così non è stato e si è preferito mettere il bene dei pugliesi in secondo piano rispetto a mere strategie di partito. A questo punto inseriremo le nostre idee in una vera proposta di legge di Reddito di cittadinanza che presenteremo a breve.

Se la maggioranza PD ed il Governo sono davvero intenzionati ad aiutare chi è più in difficoltà devono comprendere che non si fa una misura che “dà ai poveri togliendo ai poveri”. Ed è in questa ottica che, tra i tanti emendamenti migliorativi presentati per spirito di responsabilità ad una misura che nulla ha a che fare con il Reddito di cittadinanza del M5S, abbiamo presentato anche una proposta di incremento del fondo a favore delle fasce deboli attraverso il taglio dei privilegi ai politici, cioè con riduzione delle nostre indennità e l’abolizione dei vitalizi per gli ex-consiglieri che oggi costano ai pugliesi decine di milioni di euro, proposta contenuta anche nella proposta di legge che presenteremo a breve. Una proposta che si sarebbe potuta approvare o bocciare come purtroppo spesso accade, e invece di fronte a questa proposta ci è stata comunicata, manco a dirlo,una immotivata “assoluta inammissibilità” e quando ci siamo permessi di chiedere invano chiarimenti in merito, abbiamo ricevuto l’inaccettabile risposta del presidente del consiglio regionale Loizzo (PD) che ci ha zittiti rifiutandosi di fornire qualsiasi spiegazione dimostrando l’ennesima completa mancanza di rispetto nei confronti del Consiglio regionale. Di fronte a questo ennesimo atto di prepotenza istituzionale abbiamo deciso pertanto di abbandonare l’aula non condividendo la gestione autarchica né del Governo regionale né della presidenza del consiglio regionale che sia su questo provvedimento come sul piano di riordino ospedaliero non ha dimostrato alcuno spirito di condivisione né rispetto per le nostre proposte.