TARANTO, NUOVO PARCHEGGIO SOPRA UN’AREA ARCHEOLOGICA. BRESCIA (M5S) INTERROGAZIONE AL GOVERNO

 

Il deputato pugliese Giuseppe Brescia presenta un’interrogazione al Governo in merito alla realizzazione di un parcheggio in località Cimino-Croce a Taranto, proprio a ridosso di un’area archeologica recentemente scoperta.

 

Al fine di verificare le responsabilità che hanno portato all’attuazione del progetto per la realizzazione di un parcheggio in località Cimino-Croce a Taranto nonostante il rinvenimento di importanti reperti archeologici proprio in tale area, il deputato pugliese Giuseppe Brescia del MoVimento 5 Stelle ha depositato in data odierna una interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo.

 

Nei primi mesi dell’anno 2010, il Comune di Taranto ha affidato alla cooperativa ATI Polisviluppo-Novelune il compito di effettuare saggi archeologici nella zona interessata in modo da poter escludere la presenza di reperti e poter procedere alla realizzazione del parcheggio. I saggi archeologici compiuti tra giugno e settembre 2010 hanno, tuttavia, portato al rinvenimento di importanti reperti e insediamenti di età classica, romana e medioevale, il cui valore è stato confermato dalla stessa cooperativa novelune che consigliava di apporre immediatamente un vincolo sull’area in modo da impedire la costruzione del parcheggio e invece favorire ulteriori interventi di scavo per portare alla luce l’intero sito archeologico e renderlo fruibile al pubblico. La stessa Soprintendenza ai beni culturali aveva pertanto espresso parere positivo al progetto, a condizione che fossero compiuti dei saggi stratigrafici preventivi.
“Ad oggi, nonostante il parere della Soprintendenza e, soprattutto, sebbene i saggi compiuti abbiano portato alla luce testimonianze archeologiche di grande interesse, il Comune di Taranto ha proceduto con l’avviamento dei lavori per la realizzazione del progetto. – denuncia il deputato M5S Giuseppe Brescia membro della VII Commissione Cultura – Sebbene il Comune abbia approvato una “perizia di variante”per salvaguardare i rinvenimenti archeologici sarebbero comunque numerosi i danni ai reperti causati dall’avvio dei lavori. Non ci spieghiamo come mai organi competenti, come la Soprintendenza, non abbiano apposto immediatamente un vincolo sulla zona interessata dal progetto una volta rinvenute le prime testimonianze archeologiche. Per questo chiediamo al Ministro di far chiarezza sulla vicenda e di porre rimedio ai danni purtroppo già arrecati al sito archeologico scoperto. Una città come Taranto, antico centro della Magna Grecia, merita di essere riscoperta, merita di essere ricordata per il suo importante passato conclude Brescia  la realizzazione di un sito archeologico fruibile sarebbe sicuramente fonte di ricchezza per la città stessa oltre che per l’intero circuito turistico della Puglia”.

 

LINK INTERROGAZIONE: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/12290&ramo=CAMERA&leg=17