I pentastellati proseguono accusando il partito di Renzi ed Emiliano di non avere ancora oggi adottato una politica energetica e ambientale del Paese chiara, unica e condivisa facendo pagare ai cittadini le conseguenze di dispute interne tra giochi di correnti all’interno di un partito: “Un teatro di ipocrisie – commenta la Barone – da sempre la nostra linea come Movimento a tutti i livelli sia regionali che nazionali ed europei, è di un No secco alle pratiche che sono finalizzate a trivellare i nostri mari. Almeno noi abbiamo le idee chiare e le ribadiamo da quando siamo entrati in Parlamento nel 2013: serve un piano strategico nazionale sull’energia e sulle fonti rinnovabili sulle quali il nostro Paese dovrebbe puntare, e invece vediamo ancora il Governo centrale puntare per lo sviluppo della Puglia ancora nei combustibili fossili come il gas che, tra l’altro, non ci renderà mai autosufficienti dal momento che lo dovremo sempre prendere dall’estero: insomma un “rinnovo del vecchio” che continuerà a non servire a nulla e a nessuno, senza dimenticare che presto verrà definita la località per il sito nazionale delle scorie nucleari che in Puglia potrebbe avere la sua destinazione.Ed Emiliano che prova ad essere l’antagonista del suo stesso partito”
Sarebbe quindi questa disorganizzazione a livello centrale e regionale che secondo la consigliera foggiana all’origine di confusione e inopportunità da parte della politica che poi si traducono “in opere scellerate come si sta tentando di fare a qualche chilometro dalle Tremiti, o in casi come quello dell’Energas a Manfredonia, che ha ricevuto la VIA favorevole da parte del Ministero dell’ambiente lo stesso giorno che il MISE ha autorizzato la Petroceltic in mare. Oggi stesso – conclude Barone – in Consiglio ho ricordato al Presidente Emiliano che tutte queste opere sono contro la vocazione naturale e turistica del nostro territorio, e noi del M5S ce la metteremo tutta per imporre un cambio di rotta.”