ASECO, M5S: “NONOSTANTE LE INDAGINI EMILIANO AUTORIZZA L’INCREMENTO DELLA PRODUZIONE. RISCHIO PER I CITTADINI.”

 

Nonostante l’indagine da parte della DDA di Lecce abbia ipotizzano reati in capo ad ASECO di traffico illecito e gestione illecita di rifiuti ed un pericolo per la salute pubblica sottolineato anche dal Ministro Galletti, il Presidente Emiliano nel luglio 2015 ha autorizzato il trattamento di ulteriori 19000 tonnellate di rifiuti organici negli stabilimenti Aseco di Marina di Ginosa. La materia, che ha una bella portata regionale, diventa argomento di una interrogazione dei consiglieri regionali M5S indirizzata al presidente della Regione e all’Assessore all’ambiente: “Riteniamo gravissimo che nonostante vi sia una indagine in corso, la Regione abbia autorizzato il trattamento di fanghi negli stabilimenti Aseco dichiarano i consiglieri M5S Marco Galante, Antonio Trevisi e Cristian Casili – mettendo così seriamente a rischio la salute dei cittadini. Abbiamo pertanto interrogato la giunta Emiliano al fine di conoscere le modalità e le tempistiche con cui si attuerà le procedure di bonifica dei siti in questione e quali attività propedeutiche intendano intraprendere per determinare la mappa delle aree potenzialmente inquinate. Chiediamo inoltre di avere i dati raccolta da Arpa Puglia e la valutazione del probabile danno ambientale e sanitario relativo agli stabilimenti delle società Aseco SpA, al fine di valutare  se, alla luce di quanto accaduto, non si intenda valutare l’abbassamento del  limite di 80.000 tonnellate annue autorizzato.”

 

Quasi due anni fa la stessa Aqp in una la lettera inviata a tutte le procure pugliesi, ha ammesso che nei suoi depuratori civili potrebbero finire dei fanghi industriali. A Marzo 2015 la DDA di Lecce con i Carabinieri del NOE hanno sequestrato 10000 tonnellate di compost degli impianti ASECO avendovi rivenuto all’interno dei metalli pesanti. A luglio 2015 nonostante vi siano delle indagini in corso, la Regione auotrizza ASECO a trattare altro materiale senza aver potuto valutare il danno ambientale e sanitario e senza neanche aver ricevuto le necessarie garanzie da AQP riguardo al fatto che nei fanghi civili non vi siano fanghi industriali.