Ora, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, il Gruppo Guardia di Finanza di Barletta, la Capitaneria di porto di Barletta ed il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Bari, ciascuno secondo le rispettive professionalità, stanno spulciando tra la ingente mole di documentazione dell’appalto che il Comune di Barletta ha aggiudicato ad una ditta locale.
In particolare i Finanzieri, i Carabinieri e la Guardia costiera stanno controllando che, in tutte le varie fasi dell’appalto, vi sia stato il rispetto del Codice degli Appalti, delle norme sulla sicurezza della navigazione marittima nonché di quelle sull’inquinamento ambientale.
Alla richiesta di esibire la documentazione necessaria per l’esecuzione dei lavori, in particolare il “piano di utilizzo” previsto dall’art. 5 del D.M. 161/2012 per la fornitura e posa in opera di pietrame da cava, la ditta operante non è stata in grado di fornire alcun supporto documentale.
Pertanto, si procedeva al sequestro dell’intera area di cantiere per la movimentazione ed utilizzazione di materiale da scavo, senza il “Piano di Utilizzo”, in violazione di norme ambientali (art. 6-7 D.M. 186/06, degli artt. 184 bis del D.Lvo 152/06, nonché dell’art. 41 bis del D.L. 69/2013).
l'AlterBlog di Ruben Rotundo