“La Corte Costituzionale ha fornito ai cittadini italiani l’occasione di dire la propria sulla politica energetica nazionale. Il referendum sulla durata dello sfruttamento dei giacimenti ha infatti un valore che va ben oltre il tema specifico che è oggetto del quesito ammesso. Sarà infatti la prima volta che i cittadini potranno esprimere nell’urna il loro punto di vista, positivo o negativo, sullo sfruttamento delle risorse petrolifere, in particolare quelle, pur scarse, che si trovano al di sotto dei fondali di fronte alle nostre coste.
Ho preso posizione da tempo, una posizione molto critica, nei confronti del decreto Sblocca Italia, che ha ridotto su molti temi quelle garanzie che i territori hanno legittimo diritto ad esercitare nel momento in cui grandi progetti industriali o infrastrutturali li interessano al punto da poter cambiarne le prospettive di sviluppo o addirittura la vocazione economica. Per questo motivo mi batterò perché il no alle trivellazioni risuoni in maniera chiara e netta dalle urne del referendum.
Spero che il Governo, a questo punto, dimostri umiltà e assuma un atteggiamento di ascolto dei cittadini su un tema così importante per il futuro del nostro paese”./comunicato
l'AlterBlog di Ruben Rotundo