BRINDISI, RIFORMA AUTORITA’ PORTUALE. BOZZETTI (M5S): “EMBLEMA DELL’AUTORITORISMO DI RENZI ED EMILIANO.”

“Da sempre il porto di Brindisi ha avuto un ruolo di primaria importanza nel panorama degli afflussi turistici e commerciali del mezzogiorno. Purtroppo la malagestione di una certa politica orientata non al bene comune ma agli interessi di pochi, ne ha negli ultimi anni causato un triste tracollo” così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gianluca Bozzetti, torna a parlare di Autorità Portuale di Brindisi.

 

Ad oggi i criteri per la determinazione delle nuove Authority secondo il consigliere M5S non sono ancora né certi né trasparenti. “In questa riforma portuale l’unico dato certo tra i criteri di scelta delle future Autorità di Sistema è una corsia preferenziale data ai nodi portuali TEN-T, i cosiddetti porti CORE transeuropei, che così lascerebbero purtroppo fuori il porto di Brindisi.” questo lascerebbe secondo il pentastellato “il Ministero in balia di pressioni provenienti dai singoli territori o da quelle lobby preoccupate che le nuove autorità divengano i nuovi centri di potere. ”

 

Bozzetti si esprime criticamente in merito all’approccio decisionale che ha tenuto poco in considerazione il parere dei cittadini. La nuova riforma portuale rappresenta l’autoritarismo di un Governo che non è più disposto a confrontarsi con i territori per comprendere quale siano le scelte opportune da compiere. La Corte Costituzionale bocciando le modalità di adozione del piano strategico nazionale della portualità e della logistica, riconosce che non è prevista alcuna forma di coinvolgimento delle Regioni nella procedura di predisposizione del piano, in contrasto con le chiare indicazioni della giurisprudenza costituzionale.”

 

Il consigliere conclude con una precisazione in merito all’appello avanzato sul tema nella giornata di ieri dal Presidente dell’ASI di Brindisi attraverso un documento condiviso con tutte le istituzioni brindisine:ritengo doveroso chiarire che l’appello, ha annoverato tra i firmatari anche il sottoscritto pur, tuttavia, non avendo ricevuto il mio consenso. Al di là del disdicevole gesto, credo che il rilancio del nostro territorio dipenda anche dalle persone, dalla loro onestà intellettuale, dalla correttezza delle figure che ci amministrano e ci rappresentano in enti ed istituzioni, obiettivo cui dobbiamo tendere per disporre di fondamenta solide la rinascita dell’economia del porto e della nostra città. Brindisi è ben conscia delle sue qualità e peculiarità portuali ma le battaglie campanilistiche le lasciamo a chi le fa per mestiere, come il PD, Renzi o il presidente Emiliano.”