D’Onghia: “Il passato ci aiuta a comprendere meglio il presente e a scoprire la ricchezza della nostra civiltà”

28-30 settembre, Convegno Internazionale di Studi sulla Magna Grecia – Taranto

 

La sottosegretaria al MIUR, senatrice Angela D’Onghia, interverrà domani al 57° Convegno Internazionale di Studi sulla Magna Grecia che dal 28 al 30 settembre si svolgerà presso il Polo Universitario Jonico di Taranto alla presenza di numerosi esperti e conoscitori del mondo classico.

“L’importanza e il prestigio di questa iniziativa apprezzata negli ambienti accademici fa onore al nostro territorio e alla nostra Università”, afferma la sottosegretaria D’Onghia. “Per Taranto, vessata dalle note vicende ambientali, si tratta di una rinnovata sfida di rilancio culturale che può rappresentare quel riscatto della città che deve riappropriarsi della sua identità. Con simili iniziative investire nel capitale intellettuale vuol dire incrementare il patrimonio di conoscenze e competenze utili per riconvertire la storia di Taranto e riconciliarla con il suo prestigioso passato. Il Convegno organizzato dall’Istituto per la storia e l’archeologia della Magna Grecia infatti contribuisce alla valorizzazione dei beni culturali proprio attraverso la ricerca e gli studi approfonditi di esperti sulla Magna Grecia arcaica e classica. Le ricostruzioni storiche del passato inoltre ci aiutano a comprendere meglio il presente e a scoprire la ricchezza della nostra civiltà dal percorso plurimillenario. Lo studio della storia rappresenta una risorsa fondamentale e anche la costruzione del futuro non può prescindere da una conoscenza approfondita della nostra storia”. “Non dimentichiamo che l’antica Grecia è la culla della cultura occidentale. Inoltre ha rappresentato un rinnovamento culturale che ha profondamente influenzato la nostra civiltà. Pertanto studi e ricerche su tali tematiche non possono che contribuire alla comprensione delle nostre radici in un momento, fra l’altro, di grande cambiamento d’epoca come quello che stiamo attraversando”, conclude la senatrice D’Onghia.