Prelievo in deroga dello storno: interrogazione di AP-NCD

Il consigliere regionale, Gianni Stea, è il primo firmatario di un’interrogazione urgente – presentata da tutto il gruppo di Ap-Ncd – indirizzata al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano sull’“Autorizzazione al prelievo in deroga dello “stornus vulgaris”, ovvero per autorizzazioni in via eccezionale e straordinaria, a intervenire nell’ambito nell’ambito della stagione venatoria 2016 per limitare i danni ingenti provocati da questa specie all’agricoltura pugliese e a salvaguardia dell’intero ecosistema.
Stea, rappresentante del Consiglio nel Comitato Tecnico Faunistico Regionale, spiega la situazione che non è più rinviabile e va affrontata sul modello di quanto già fatto da Regioni quali la Toscana e la Liguria: Il Consiglio Regionale della Puglia ha, infattI, approvato lo scorso anno la Legge Regionale ad hoc n. 28/2015. Un’iniziativa legislativa resasi necessaria, secondo i proponenti, per i gravi danni causati annualmente dallo storno ai raccolti agricoli, sebbene si tratti di una specie protetta dalla Comunità Europea, in quanto tale ne è vietata la caccia, e la deroga viene concessa in osservanza di rigidi vincoli. La normativa nazionale e comunitaria sulla caccia prevede quindi che qualunque deroga debba essere giustificata da un’analisi puntuale dell’entità dei danni causati dalla specie, il periodo in cui essi si realizzano, le coltivazioni interessate, e ancora altri parametri importanti per pervenire a una corretta valutazione. Così, dopo l’approvazione della Legge, “il WWF, la LIPU, l’ENPA, Italia Nostra, la LAV e la LAC hanno chiesto al Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Commissario all’Ambiente della Commissione Europea di intervenire, ciascuno per le proprie competenze, affinché venisse modificata. E la legge è stata impugnata dal Governo nazionale proprio per la mancanza dei requisiti richiesti, al fine di non incorrere nelle misure di infrazione previste dall’Unione Europea” ricordano i consiglieri del gruppo di Ap. In particolare, secondo il Governo nazionale, non sarebbero stati rispettati i tempi e le procedure previste dalle norme nazionali di recepimento delle disposizioni comunitarie; e verrebbe violato l’art. 117 della Costituzione, con riferimento al primo comma (secondo il quale la potestà legislativa deve essere esercitata nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario ) e al secondo comma, che riserva allo Stato la competenza in materia dell’ambiente e dell’ecosistema. Ulteriori contestazioni: provvedimento che doveva essere necessariamente adottato come atto amministrativo, con una delibera di Giunta Regionale, e non come Legge attraverso il passaggio in Consiglio Regionale; e l’omessa comunicazione preventiva all’ISPRA dell’intenzione di procedere in deroga entro i termini previsti. Da qui l’interrogazione al Presidente Emiliano per “sapere se, come e quando il Governo regionale intenda mettere in atto tutte le iniziative necessarie per autorizzare il prelievo in deroga dello ‘sturnus vulgaris’ nel 2016, al fine di proteggere i raccolti agricoli”, sulla base dei rilievi mossi e quindi procedendo con la comunicazione preventiva di rito all’ISPRA entro il 30 aprile prossimo; con la richiesta alle Province pugliesi di indicare l’entità dei danni causati dalla specie volatile, il periodo in cui essi si sono realizzati, le coltivazioni colpite e i comuni interessati; con l’indicazione di eventuali altre soluzioni adottate in passato, al fine di arginare i danni alle coltivazioni e il costo sostenuto. E “quanto altro necessario per consentire alla Regione Puglia di autorizzare correttamente il prelievo in deroga dello ‘sturnus vulgaris’ ” auspicano i consiglieri di Area Popolare.