“Condivido pienamente lo spirito e le preoccupazioni che hanno ispirato le manifestazioni e le iniziative -cui aderirò senza alcuna riserva- in programma il 9 e il 10 febbraio prossimi, a Bari e Taranto, legate al presente e al futuro dell’Ilva. Un futuro che non è soltanto quello dello stabilimento ma di un intero territorio, di un comparto, di un tessuto sociale e produttivo, che non possono essere relegati sullo sfondo di una vicenda che si trascina da anni, e che appare purtroppo ancora lontana dalla sua conclusione. Il via libera alla vendita, infatti, come ho più volte ribadito, non può e non deve tradursi in una svendita. E la drammaticità del momento non deve diventare un pretesto per attirare e favorire speculazioni e operazioni di dubbia trasparenza e utilità. La salvaguardia degli attuali livelli occupazionali, analoga considerazione per l’indotto, politiche adeguate per la bonifica ambientale e la salute dei lavoratori e dei cittadini, devono rientrare tra le priorità e precondizioni prima di intavolare qualsiasi trattativa per rilevare e rilanciare lo stabilimento, senza però ulteriori baratti o ricatti sulla pelle delle persone più fragili ed esposte. Persone che invece sono sostenute da una comunità intera e che la rappresentano degnamente: scendere in piazza per e accanto a loro diventa quindi doveroso, per ricordare a tutti quanto e come Taranto e l’Ilva siano legate, siano un’unica realtà che va difesa e non distrutta”.
Morgante: Accanto ai lavoratori dell’ilva, per Taranto
