Morgante: “Governo nazionale schizofrenico su Taranto, tra promesse e trivelle”

Nota del consigliere regionale del Movimento Schittulli-Area Popolare, Luigi Morgante.
“Un cortese via libera alle imponenti navi della Shell per ispezionare 730 chilometri quadri di fondale alla ricerca di giacimenti di metano e petrolio, a 27 miglia nautiche da Taranto. E’ il regalo che il Governo nazionale, grazie alla firma del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti del decreto di Valutazione di Impatto Ambientale, pensa di fare a un territorio già da decenni al collasso proprio sul piano ambientale: e il processo Ilva appena iniziato ne è la drammatica testimonianza, con le migliaia di costituzioni a parte civile, insieme al numero di morti e malati di gravi patologie tumorali. Negli stessi giorni in cui, ironia della sorte, un altro autorevole rappresentante dello stesso Governo schizofrenico, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti arriva a Taranto per promettere lo sblocco di 800 milioni di fondi Cipe per il tanto atteso e auspicato rilancio della città, di cui 300 da destinare al porto mercantile.
Un porto che si vorrebbe affacciato nel prossimo futuro su una piattaforma petrolifera, con buona pace dell’ambiente, della pesca, del turismo, dell’immagine stessa di una comunità che ormai oscilla tra rassegnazione e disperazione. In una Regione, tra l’altro, da tempo in prima linea contro la politica di trivellazioni selvagge nell’Adriatico e nello Ionio, al punto da ricorrere alla Corte Costituzionale per impugnare le relative norme del Decreto ‘Sblocca Italia’.
Una presa in giro, l’ennesima, dei pugliesi e dei tarantini. E a questo punto sarebbe auspicabile che il presidente Michele Emiliano, di fatto ancora segretario regionale ed esponente di punta del Partito Democratico, decidesse da che parte stare: se da quella del suo partito, di cui il presidente del Consiglio è leader indiscusso; o da quella dei cittadini che è chiamato a rappresentare e difendere da decisioni scellerate e che si cerca di imporre sistematicamente senza alcun confronto, e senza nessuna considerazione delle ripercussioni disastrose sui singoli territori”./comunicato