Morgante: “Trivellazioni, colpire le sole Tremiti non basta al governo nazionale”

Nota del consigliere regionale di Area Popolare, Luigi Morgante.

“In una regione che aveva appena registrato un boom turistico significativo nella scorsa stagione estiva, che si sta battendo con successo per la destagionalizzazione di stabilimenti e lidi per gran parte dell’anno, in considerazione del clima favorevole e del sempre maggiore appeal – anche internazionale – determinato da una nutrita serie di fattori, dall’arte all’enogastronomia, dalla natura alla qualità dell’ospitalità, al numero di strutture d’eccellenza tali da richiamare eventi di eccezione a livello mondiale e dall’indotto considerevole, l’autorizzazione sconcertante per perforazioni in prossimità delle isole Tremiti non poteva bastare al Governo nazionale. Perché colpire e rischiare di compromettere e distruggere soltanto un incantevole ecosistema marino, quando l’intera costa pugliese presenta numerose altre perle, dall’Adriatico allo Jonio, di assoluta bellezza e irresistibile richiamo? Ecco quindi il ‘parere positivo con prescrizioni’ del Comitato Valutazione di Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente – in attesa del via libero definitivo del Ministero per lo Sviluppo Economico – a quattro nuove multinazionali alla ricerca di idrocarburi dal Gargano a Santa Maria di Leuca, 16.300 kmq di natura pressoché incontaminata, di mare cristallino e con una fauna marina altrettanto considerevole e suggestiva. Ma analoga considerazione da parte del Governo meritava la costa jonica, l’intero golfo di Taranto, l’area marina protetta di Porto Cesareo, Gallipoli, Ugento, e nel complesso tutti i 24 Comuni del basso Salento invasi negli ultimi mesi da richieste di prospezioni alla ricerca ossessiva di petrolio. Prospezioni che, è il caso di ricordarlo, sono condotte utilizzando la tecnica dell’airgun, che generando onde sismiche si rivela letale per la fauna marina.
Un’azione mirata di accerchiamento, insomma, di un territorio che su turismo ecocompatibile e sempre più di qualità puntava e punta per sua una rinascita e riscatto; un tentativo di affossamento non solo dell’immagine della Puglia stessa ma della sua economia, che dopo il fallimento dell’industrializzazione non può prescindere dalla sua vocazione naturale. Un territorio che evidentemente si è deciso di sacrificare all’altare di interessi per noi poco comprensibili, alla luce del rapporto assolutamente sbilanciato tra costi e benefici: ma che difenderemo con determinazione e convinzione, qualunque sia il Governo in carica e qualunque colore politico abbia e casacca indossi chi non considera i danni incalcolabili e irreversibili che tale disegno inevitabilmente comporterebbe e produrrebbe, e calpesta legittime istanze e prerogative di comunità, enti e istituzioni. Per il presente e il futuro delle nostre comunità, la vera posta in gioco di questa partita che non possiamo permetterci di perdere”. /comunicato