I pentastellati fanno riferimento al fatto che ad oggi l’azienda non attua la formazione prevista per i lavoratori, non opera per il riassorbimento degli stessi, non agisce per il rientro della produzione dalla Romania e continua a confermare gli esuberi. Il rientro della produzione dalla Romania, che ovviamente contribuirebbe a salvaguardare posti di lavoro nel nostro Paese, è infatti uno dei pilastri dell’accordo siglato il 10 ottobre 2013 rispetto al quale, però, non è dato sapere se e quali siano i termini della questione. “Ma anche sulla riapertura dello stabilimento di Ginosa – proseguono i cinquestelle – si sta ignobilmente giocando sulla pelle dei lavoratori perpetrando in un clima di incertezza, con alterne intese.”
E proseguono annunciando la richiesta di audizione in Commissione degli assessori competenti: “Abbiamo richiesto l’audizione in Commissione Lavoro degli assessori Leo e Capone, dei rappresentanti dell’azienda e di quelli delle organizzazioni sindacali. Quello che avrebbe dovuto fare il governo regionale lo facciamo noi: è necessario infatti che aggiornino la sesta commissione sugli impegni mantenuti dall’azienda sulla base degli accordi sottoscritti negli scorsi mesi presso il Ministero dello Sviluppo Economico. All’azienda chiediamo, invece, numeri, riscontri documentali rispetto alle promesse fatte ai lavoratori e impegni serie e certi sulla base degli impegni presi. Ad esempio: quale quota dei 53 milioni di euro sino ad oggi percepiti siano realmente stati utilizzati per mantenere i livelli occupazionali e vogliamo sapere anche quanta produzione è tornata dalla Romania.”
Una richiesta di chiarezza quindi dei cinquestelle riguardante non solo gli investimenti dell’azienda ma anche le misure concrete che il Gruppo Natuzzi intende mettere in atto per la salvaguardia dell’occupazione, per evitare il ricorso agli esuberi, procedere al riassorbimento di tutto il personale e garantire il ricorso e la copertura dei contratti di solidarietà per tutti i lavoratori.