“Non uccidete l’olio extravergine pugliese”: Loizzo all’Europa e a Roma

“Non è un buon momento per l’olio di Puglia. L’oro verde, il patrimonio più importante e identitario dell’economia agraria regionale, è sotto attacco. Da pugliesi e soprattutto da amministratori, abbiamo l’obbligo di mobilitarci a salvaguardia della nostra olivicoltura”. Il presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo rinnova l’appello a difendere il comparto olivicolo, già rivolto dall’Assemblea pugliese con un documento unitario, al ministro Martina, al Governo centrale e a tutti i parlamentari, nazionali ed europei.
Quasi ogni giorno, fa notare Loizzo, le notizie riportano una specie di bollettino di guerra: dalle ripetute frodi sull’extravergine alle inchieste e arresti per la diffusione di falso olio made in Italy, per arrivare alle olive da tavola “imbellettate” con coloranti tossici (sono di ieri i sequestri nelle province di Bari e di Foggia).
Tutto questo in un contesto difficile, con la xylella da una parte e dall’altra le decisioni dell’Europa, che toglie i dazi sull’olio tunisino, liberalizzando l’ingresso nell’eurozona di quantità crescenti di prodotto nordafricano.
“Siamo all’invasione”: secondo i dati delle organizzazioni agricole, l’importazione di olio di oliva dalla Tunisia è aumentata del 681 per cento nel solo primo trimestre 2015.
La Commissione UE risponde che occorre sostenere i bilanci dell’amico Paese mediterraneo, minacciato dal terrorismo islamico, che vuole minare proprio l’economia, aggredendo il turismo, per destabilizzare la giovane democrazia locale. “Giusto – osserva il presidente Loizzo – ma perché far ricadere solo sugli olivicoltori il costo di questo obiettivo della diplomazia europea?”.
Mettere in discussione quote di mercato dell’olivicoltura nazionale significa danneggiare innanzitutto gli olivicoltori pugliesi. La Puglia è la prima produttrice , è la regina dell’olio italiano e quindi è certamente la più colpita da queste scelte dolorose per gli agricoltori, per quanto generose sul piano internazionale.
Da qui l’appello di Loizzo a Bruxelles: “non uccidete l’olio extravergine pugliese”. (fel)