E’ il caso di rammentare, quindi, al presidente della Giunta regionale, che la fretta sforni spesso figli ciechi. Quanto al merito, invece, esprimo forti riserve sulla reale portata di questo provvedimento come strumento di lotta alle povertà crescenti della società pugliese, se è vero che dovrebbe interessare, una volta a regime, circa 20000 soggetti a 600 euro procapite, con un finanziamento complessivo di circa 60 milioni di euro. Di tutto si tratta, dunque, tranne che di una risposta di sistema e di rete in materia di protezione sociale. Saremmo in presenza, al più, di un’altra, l’ennesima, deriva assistenziale. Ma c’è dell’altro: questo disegno di legge regionale rischia di essere nello specifico una sorta di mina vagante, a fronte della riconosciuta attribuzione al governo nazionale della potestà di legiferare in materia di contrasto alla povertà e di inclusione sociale, mediante forme di sostegno al reddito. Al punto –ha concluso Marmo- da non potersi escludere fondati rilievi di costituzionalità in merito ad un provvedimento che si profila, in buona sostanza, come un ulteriore spot per il Presidente Emiliano”.
l'AlterBlog di Ruben Rotundo