Riordino e Red, Cera: la gestione delle complessità come risorsa

Il Presidente dei Popolari alle Regione Puglia Napoleone Cera ha rilasciato la seguente dichiarazione.
“Ci sono dei momenti nella vita amministrativa che hanno bisogno di essere seguiti e analizzati con una cura e un’attenzione tutta particolare. La Regione Puglia, in questi giorni, sta vivendo una forte concentrazione di problemi sui quali è necessario esprimere il massimo del consenso possibile. È come se tanti nodi siano arrivati al pettine, e tutti contemporaneamente. Nodi da affrontare, prontamente. Risposte da dare. È di tutta evidenza che il massimo dell’attenzione la Giunta Emiliano la sta rivolgendo sia al Riordino ospedaliero, sia all’introduzione del Reddito di Dignità.
Due provvedimenti che sono strettamente connessi perché riguardano tutti i cittadini (Sanità) e una larga fetta di famiglie ridotte in stato di povertà (ReD).
Potremmo definirle emergenze. La Sanità lo è da lungo tempo. Una pesante eredità. Trattasi di problema primario perchè, fra l’altro, la Sanità assorbe ben oltre l’80% del bilancio regionale. I livelli di eccellenza presenti in Puglia devono essere difesi e potenziati. Occorre, però, la consapevolezza che trattasi di settore che non può vivere di rendita, ma che, al tempo stesso, non può permettersi di considerarsi come inamovibile neanche nei suoi assetti strutturali. Con tutti i problemi che questa visione implica. Aprire, chiudere, modificare un presidio ospedaliero non è mai per una ritorsione o una penalizzazione del territorio, ma è sempre finalizzato alla valorizzazione della qualità delle prestazioni sanitarie che i cittadini si aspettano.
Capiamo che siamo in presenza di impostazione culturale nuova, ma la politica non può chiudersi dietro un rivendicazionismo sterile, facile, forse utilitaristico, ma certamente di corto respiro.
Il Riordino, allora, va visto in funzione di un reale potenziamento degli assetti organizzativi complessi da assestare sul territorio. Esso non può essere affidato solo alla legittima reazione dei prestatori d’opera, ma a chi, anche attraverso la politica, è in grado di saper guardare alle molteplici componenti che vanno tenute in debita considerazione per il futuro (aspetti sociali, viabilità, ecc.), alla sua complessità.
Infatti, “sotto il termine RIORDINO rientra un percorso complesso di adeguamento degli ospedali italiani a standard omogenei di assistenza, qualità, sicurezza, efficacia ed efficienza”.
Bisogna mantenere alta la consapevolezza, allora, che siamo di fronte sia ad un D.M. che ci vincola, il 70/2015, sia alla Legge di Stabilità 2016. Legittime, forse, le accuse di ritardo nel coinvolgimento di istituzioni e cittadini, a livello regionale, di ritardo di partecipazione alle scelte necessarie da compiere, ma i tempi di cui ha potuto disporre la Giunta Emiliano sono stati oggettivamente risicati.
Una Sanità che si cerca di presentare “alle corde” non si solleva con critiche a tutto campo, cavalcando lo scontento o il qualunquismo. Il rischio è l’involuzione, il commissariamento ad acta perchè il Governo centrale ha stabilito mete e punti di arrivo da garantire (posti letto/cittadini, bacini di utenza, volumi ed esiti di ricovero, standard di qualità da perseguire e da raggiungere, standard organizzativi, tecnologici e strutturali, definizione di una rete ospedaliera ottimale in una continuità efficace ospedale-territorio). L’invito, allora, è mirare alla qualità della Sanità, non avvitarsi su quale presidio va chiuso o quale va aperto. I cittadini hanno diritto al meglio.
Bisogna fare un salto di qualità. Il Riordino, quindi, è una vera risorsa da non sprecare.
Circa il ReD (Reddito di Dignità): partiamo. Partiamo subito. In Commissione consiliare è stato fatto un buon lavoro. Variamo la legge. Chi è in povertà non è giusto che aspetti oltre”.