SANITÀ PUGLIA, GALANTE (M5S): “NOMINE FIDUCIARIE E POLITICHE. DA VENDOLA A EMILIANO NULLA È CAMBIATO”

“Da Lecce a Taranto troppe nomine “sospette”. Necessario che i criteri per le  nomine dei dirigenti  sanitari siano esplicitate prima che venga espletata ogni forma di procedura sia concorsuale che paraconcorsuale”

 

La sanità pugliese di Emiliano, così come quella del suo predecessore,  è una delle più inefficienti  tra le regioni italiane, così come emerso nei giorni scorsi dall’indagine pubblicata da Demoskopica. Si esprime in merito il consigliere regionale M5S membro della commissione sanità Marco Galante: “La presentazione  di questi dati, in un momento in cui si parla di piano di riordino ospedaliero, fortemente criticato anche dalla stessa maggioranza per essere stato elaborato senza alcun confronto con cittadini e professionisti della sanità, evidenzia  la totale difficoltà da parte del governatore di gestire la sanità pugliese. Difficoltà che si è concretizzata con la necessità di nominare come suo consulente il dott. Schittulli. I cittadini pugliesi e gli operatori della sanità, che incontriamo ogni giorno nelle strutture sanitarie, non sono più disposti a subire sulla propria testa una programmazione sanitaria lontana dai  propri bisogni di salute.”

 

Assenza di programmazione  che, secondo il pentastellato,  penalizza  non solo  i servizi sanitari  offerti  ma anche i  professionisti   che ad oggi vengono nominati   più sulla  base  della discrezionalità  dei  DG che sui curricula  degli stessi  a scapito,  chiaramente, della qualità delle prestazioni sanitarie. “E’ evidente  che  il concetto di meritocrazia – prosegue Galante –  che il nostro movimento intende attuare rigorosamente nelle scelte  di coloro  che sono preposti  alla gestione non solo della sanità, ma di tutte le Istituzioni, viene  utilizzato  dai  manager  scelti dal Presidente Emiliano con assoluta discrezionalità sulla base di fattori come la fiducia, la fedeltà e l’obbedienza personale nei confronti del manager/politico  piuttosto  che sulla base della competenza professionale, dell’effettiva capacità e delle conoscenze acquisite e  documentate dai curricula. Una discrezionalità che ormai sta sfociando nell’arbitrio.”

 

I pentastellati menzionano una serie di esempi a sostegno della loro tesi: la recente notizia  dell’inchiesta della Procura di Lecce sull’ “Avviso“ per un posto di direttore  della cardiochirurgia  dell’ASL/LE: il DG, da pochi giorni  dal suo insediamento a Lecce, avrebbe nominatosu base fiduciaria  e discrezionale un primario nonostante lo stesso avesse un CV meno  corposo rispetto ad altri. Così come spesso è accaduto nell’ASL/TA dove vengono spesso nominati su base discrezionale direttori e sostituti nei servizi ospedalieri e territoriali, senza avere i titoli idonei a ricoprire tali cariche.

 

E sempre nell’ASL tarantina nel concorso per dirigenti medici ginecologici sono state segnalate alcune irregolarità  che  hanno richiesto un blitz  dei carabinieri  durante la prova, oggi oggetto di indagine da parte della Procura  locale. “Siamo fermamente convinti – conclude il consigliere ginosino – che sia necessario fare in modo che i criteri che presiedono alle  nomine dei dirigenti  in sanità  siano predeterminati  e conoscibili prima che venga espletata ogni forma di procedura sia concorsuale che paraconcorsuale, in applicazione dei  principi di imparzialità e trasparenza.”