STABILITÀ: IL GOVERNO BOCCIA L’ABOLIZIONE DELL’IMU AGRICOLA SUI TERRENI IN AFFITTO AD AGRICOLTORI

La proposta emendativa presentata dai 5 Stelle è stata rigettata dall’Esecutivo assieme alla riduzione dell’accise per i microbirrifici e all’Iva sulla pappa reale. Per L’Abbate (M5S) “ennesima occasione persa dal Governo per dimostrare attenzione al settore agricolo”

 

Durante la discussione in Commissione Bilancio della Legge di Stabilità, il Governo accantona e boccia l’emendamento presentato dai deputati del Movimento 5 Stelle della Comagri, a prima firma Filippo Gallinella (M5S), che chiedeva di abolire l’Imu agricola anche per quei proprietari terrieri che affittano o concedono in uso la propria terra a Coltivatori Diretti (CD) ed Imprenditori Agricoli Professionali (IAP). Ulteriore prerequisito la durata: pari ad almeno cinque anni, coerentemente con la tempistica dell’erogazione dei contributi della PAC (Politica Agricola Comunitaria). Obiettivo dei 5 Stelle era quello di scongiurare il rischio che il costo dell’Imu rurale fosse scaricato dai proprietari, all’interno del costo di affitto o nella concessione, sugli agricoltori che coltivano la loro terra.

 

Se da un lato possiamo ritenerci soddisfatti di esser riusciti a far entrare nell’agenda di Governo e, nello specifico, nella Legge di Stabilità, l’abolizione dell’Imu agricoladichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Cameradall’altro è davvero un peccato assistere ad un Esecutivo non in grado di recepire le proposte del Movimento 5 Stelle in maniera fedele, con i necessari parametri di equità sociale e tenendo conto delle complessità del settore agricolo”.

 

Respinti, inoltre, altri due emendamenti M5S che proponevano rispettivamente di abbassare l’Iva sulla pappa reale dal 22% al 10% e di ridurre le accise per i piccoli birrifici, riformulandole in base alla quantità di birra prodotta e commercializzata, coerentemente con quanto previsto dalle norme europee. Una scelta quest’ultima che sta penalizzando un intero comparto, fino a poco tempo fa fiorente ed in grado di generare numerosi posti di lavoro, con realtà di tutto rispetto anche in Puglia.