Rimane tuttavia da chiarire la questione fondamentale: cosa fare e come fare per salvaguardare il patrimonio territoriale pugliese. Il consigliere M5S salentino sembra avere le idee chiare. “Dovranno essere effettuati monitoraggi costanti in campo – prosegue – e sapere a quale distanza effettuare il taglio del ramo o della branca, a tal proposito sarà importante definire la velocità di movimento dell’inoculo sia esso fungino o batterico.”
La nuova necessaria strategia di contenimento del CoDiRo secondo Casili, dovrebbe prevedere come caposaldo nel contenimento della malattia, il ricorso a potature fitosanitarie frequenti, da attuare ogni 3-4 mesi, e non ogni due anni come prevedeva il piano Silletti. “Il Governo regionale deve quindi canalizzare le risorse in questo senso, formando sul campo giovani esperti potatori e tecnici creando così anche occupazione.” Secondo il consigliere pentastellato è inoltre “necessario investire sulla qualità e il ripristino della fertilità e microbiologia dei nostri suoli puntando sul riutilizzo in agricoltura delle acque reflue salvaguardando così le nostre falde a rischio inquinamento e salinizzazione.”
I tempi sono quindi maturi, secondo Casili, per riconoscere al disseccamento degli ulivi la grande opportunità di parlare ed affrontare i problemi fondamentali che affliggono il nostro territorio. “Possiamo farlo senza quella iattura dello stato di emergenza che, artatamente messo in piedi, ha minato l’immagine e l’economia di un territorio che si lascia alle spalle una brutta pagina ma che tuttavia, grazie al suo popolo, ha dimostrato di saper resistere a norme e prescrizioni autoritative basate su macroscopici errori di valutazione. La politica deve quindi – conclude il consigliere pentastellato – puntare ad irrobustire l’agroecosistema e comprendere che l’agricoltura sostenibile gioca un ruolo primario per la salute del nostro ambiente e dei pugliesi. Il 2016 sia quindi un anno di rinascita per questa meravigliosa terra.”