“Il piano di riordino ospedaliero varato con delibera dalla giunta regionale, pur rivedendo in maniera profonda la bozza presentata in Commissione, presenta ancora luci e ombre.
Il confronto con i territori e i rappresentanti istituzionali è stato tardivo, e il risultato finale evidenzia una sostanziale disomogeneità. Se in provincia di Foggia si è registrato un deciso passo indietro rispetto a quanto già in precedenza elaborato, tenendo doverosamente conto della particolare estensione e della geomorfologia del territorio, e delle difficoltà nei collegamenti, non altrettanto si è registrato nella provincia di Taranto che, pur in una situazione critica dal punto di vista ambientale (che avrebbe meritato la caratterizzazione di un polo oncologico di eccellenza) e di domanda inevasa di salute, appare penalizzata da scelte che rimangono discutibili, in particolare riguardo a declassamenti di dubbia comprensione anche prendendo in considerazione i criteri meramente ragionieristici che avevano improntato la prima stesura del Piano. Così come le chiusure degli ospedale di Terlizzi e Triggiano, in provincia di Bari, pur ampiamente annunciate, sono motivo di allarme e preoccupazione per le comunità locali. Così come l’orientamento emerso per la Bat, per la provincia di Lecce, per quella di Brindisi, che avrebbe meritato una riflessione ben più articolata.
l'AlterBlog di Ruben Rotundo