Il deputato pentastellato che è tornato nei centri della sua città dopo le visite del 2013 “anche per verificare cosa è cambiato da allora e soprattutto per capire cosa sarà di questi luoghi nel prossimo futuro” denuncia le condizioni precarie della struttura, parla di lavori di ristrutturazione effettuati solo in minima parte, di luoghi fatiscenti e di bagni sporchi “una struttura che a detta di molti ospiti è peggio del carcere – precisa Brescia – Come ho detto più volte il sistema attuale va superato una volta per tutte, nel segno della legalità e dell’umanità. Quello dei grandi centri e dei centri di identificazione ed espulsione è un sistema che fa acqua da tutte le parti e che dovrebbe essere superato quanto prima in favore di un nuovo modello che sia impostato sull’unico progetto che ha funzionato abbastanza bene, ossia quello degli Sprar.”
La commissione si è poi spostata nel centro di accoglienza straordinaria di Poggiorsini: “Il centro è in mezzo al nulla, nella campagna della Murgia a 5,5 km da Poggiorsini, trovo preoccupante – prosegue Brescia – che il 70% dei centri del nostro sistema sia affidato ai centri straordinari di cui a malapena si conosce la allocazione. Qui i migranti hanno lamentato freddo dovuto anche alla mancanza di coperte in numero sufficiente. L’assistenza psicologica e sociale – conclude Brescia – è presente nell’organico ma durante la nostra visita risultava assente nonostante fosse prevista da orario di calendario”.