COMM. D’INCHIESTA  NEI CIE E CARA PUGLIESI. BRESCIA (M5S): “IN UN PAESE CIVILE IL CIE DI BARI NON DOVREBBE ESISTERE”

“In un paese civile come l’Italia un posto come il CIE di Bari non dovrebbe semplicemente esistere.” questo il commento del deputato barese Giuseppe Brescia capogruppo M5S della commissione parlamentare d’inchiesta sui CIE e CARA che nelle giornate di oggi e domani condurrà una serie di visite ispettive nei centri di accoglienza dei migranti. “Questa mattina ho parlato con persone che in alcuni casi hanno come unica colpa quella di essere in possesso di un documento scaduto e che pagano venendo privati della libertà personale e nei casi più estremi della stessa dignità. Infatti, a loro dire – prosegue Brescia che racconta di aver incontrato diversi “ospiti” del Centro di identificazione ed espulsione di Bari-Palese – non è prevista alcun tipo di attività ricreativa, gli vengono somministrati farmaci senza alcuna prescrizione ed il cibo sarebbe di qualità molto scadente come precarie le condizioni igienico-sanitarie.”

 

Il deputato pentastellato che è tornato nei centri della sua città dopo le visite del 2013 “anche per verificare cosa è cambiato da allora e soprattutto per capire cosa sarà di questi luoghi nel prossimo futuro” denuncia le condizioni precarie della struttura, parla di lavori di ristrutturazione effettuati solo in minima parte, di luoghi fatiscenti e di bagni sporchi “una struttura che a detta di molti ospiti è peggio del carcere – precisa Brescia – Come ho detto più volte il sistema attuale va superato una volta per tutte, nel segno della legalità e dell’umanità. Quello dei grandi centri e dei centri di identificazione ed espulsione è un sistema che fa acqua da tutte le parti e che dovrebbe essere superato quanto prima in favore di un nuovo modello che sia impostato sull’unico progetto che ha funzionato abbastanza bene, ossia quello degli Sprar.”
La commissione si è poi spostata nel centro di accoglienza straordinaria di Poggiorsini: “Il centro è in mezzo al nulla, nella campagna della Murgia a 5,5 km da Poggiorsini, trovo preoccupante – prosegue Brescia – che il 70% dei centri del nostro sistema sia affidato ai centri straordinari di cui a malapena si conosce la allocazione. Qui i migranti hanno lamentato freddo dovuto anche alla mancanza di coperte in numero sufficiente.  L’assistenza psicologica e sociale – conclude Brescia – è presente nell’organico ma durante la nostra visita risultava assente nonostante fosse prevista da orario di calendario”.