Non è passata inosservata la surreale situazione in cui si sono trovati, al rientro dalle vacanze natalizie, gli studenti di alcune classi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria inferiore del Polo 2 di Gallipoli: vetri rotti, scarafaggi, sporco e immondizia, soffitti pericolanti, estintori con rinnovo della manutenzione scaduto al 2013, termosifoni staccati. Questo il commento del consigliere regionale del movimento 5 stelle Gianluca Bozzetti vice presidente della commissione Istruzione e Cultura: “più che una scuola sembrava essere in un edificio abbandonato degli anni ’30. Non è accettabile nel 2016 convivere ancora con edifici scolastici in tali condizioni. Esigiamo un immediato e pronto intervento di tutti i livelli amministrativi coinvolti, in primis dell’Ufficio Scolastico Regionale e dell’Assessore alla Formazione e Lavoro Sebastiano Leo affinché si avvii una verifica sulle responsabilità e sullo stato dell’arte dell’istituto, è irrazionale pensare che qualcuno abbia potuto dare il consenso per utilizzare la scuola.”
Numerosi bambini, infatti, avrebbero dovuto far rientro tra i banchi e nelle aule presso l’immobile sito in via Milano dopo il trasferimento disposto dal Comune a seguito dell’alienazione alla Cassa depositi e prestiti del complesso degli ex Salesiani, ma precisa il consigliere Bozzetti “Ciò non è potuto avvenire in maniera regolare, tutt’altro, i genitori si sono trovati costretti a fuggire e a non poter lasciare i propri figli a svolgere regolare lezione – e chiede – Mi auguro che si ripristini nel minor tempo possibile una situazione di “normalità” nel solo esclusivo interesse di chi quel luogo lo dovrebbe vivere come una seconda casa e non come un tugurio. Non è possibile assistere ancora a squallidi scenari da paese del terzo mondo. Istituti scolastici non solo fatiscenti e obsoleti, ma privi di ogni sicurezza strutturale e igienico/sanitaria. È in queste strutture che dovremmo continuare a far crescere i nostri figli? La scuola è il tempio sacro per la crescita e la corretta formazione delle future generazioni, non possiamo lasciare i nostri figli con la costante preoccupazione che possa succedere loro qualcosa.”