Morgante: “Piano di riordino, necessario confronto per cambiarlo e migliorarlo

Nota del consigliere regionale di Area Popolare, Luigi Morgante.

“La programmazione della rete ospedaliera deve consentire alla popolazione dell’intera regione di avere pari possibilità di accesso alle cure ospedaliere, qualunque sia la provincia di residenza: è lo spirito del D.M. 70/2015, della Legge di Stabilità 2016, deve essere lo spirito che deve ispirare anche il Piano di Riordino ospedaliero, ma che non si riesce a intravedere nella bozza illustrata lo scorso venerdì, che appare orientata e schiacciata soltanto sulla necessità di operare tagli su tagli per rientrare nei parametri indicati, ma senza una visione complessiva né del presente né del futuro della sanità pugliese. In particolare per e nella provincia di Taranto, che appare particolarmente penalizzata. Una visione che è invece necessaria, dopo il sostanziale fallimento del precedente Piano di riordino, che ai tagli – discutibili – operati non ha fatto seguire l’adeguato e promesso potenziamento dell’assistenza territoriale e una complessiva riorganizzazione dei servizi e delle prestazioni da erogare: errori che nessuno può permettersi adesso di replicare, perché avrebbero conseguenze e ripercussioni devastanti. Per questo Area Popolare chiede un confronto vero, articolato e chiaro con l’esecutivo regionale, alla luce delle proteste generalizzate e che non sono dettate da mero campanile, per apportare le necessarie modifiche e gli opportuni correttivi, nell’interesse generale di comunità e cittadini che non possono essere sempre e solo le uniche vittime di politiche mancate e sbagliate, senza alcuna parallela e incisiva azione su sprechi e ingenti risorse dilapidate senza alcun ritorno per la collettività, come ampiamente documentato dalle numerose inchieste giudiziarie e dagli scandali raccontati dai media. Non vogliamo alzare barricate pregiudiziali né scatenare guerre tra un territorio e l’altro, tra un comune e l’altro, ma vogliamo fermamente che il diritto alla salute e all’assistenza venga garantito ovunque, in ogni angolo di territorio pugliese, senza discriminazioni e sperequazioni”.