Proroghe servizi sanitari illegittime, Zullo: “Dopo attesa Emiliano chiedo commissione speciale d’inchiesta”

Il presidente del gruppo regionale dei Conservatori e Riformisti, Ignazio Zullo, ha chiesto (in una lunga lettera) al presidente del Consiglio, Mario Loizzo, di istituire un’apposita Commissione per fare chiarezza sulle procedure anomale praticate nelle Asl pugliesi.
“Quelle proroghe dei servizi sanitari sono illegali”, il presidente del gruppo dei Conservatori e Riformisti, Ignazio Zullo, dopo aver segnalato quello che continua ad avvenire nelle Asl pugliesi al presidente Emiliano e dopo aver atteso per oltre due settimane di essere convocato per fare il punto della situazione dallo stesso, ha deciso di chiedere al presidente del Consiglio regionale, Loizzo, di istituire una commissione speciale di indagine su tutti i servizi in proroga nella Sanità pugliese.
Come si ricorderà, prima di Pasqua (27 marzo scorso) fra il presidente Emiliano e il capogruppo Zullo vi era stato un vivace scambio a distanza. Di fronte alla denuncia di Zullo, Emiliano rispondeva convocandolo per il giorno dopo nel suo ufficio. L’appuntamento slitto a qualche giorno dopo, ma di fatto Emiliano sembra essersi dimenticato dell’impegno preso. Di qui la richiesta di istituire una Commissione speciale che faccia luce sulle “modalità di implementazione dei bandi di gara, sul perché degli annullamenti e delle revoche in atto, quasi concluse ed aggiudicate provvisoriamente, sulle mancanze di pubblici amministratori e funzionari e sui danni erariali consumatisi”.
Zullo nella lettera al presidente Loizzo ricorda che il tutto nasce all’indomani dei rilievi sollevati dal presidente dell’Autorità Anticorruzione, Cantone, per alcuni appalti prorogati da alcuni Comuni, in maniera illegale, per quanto concerneva gli ARO (Ambiti Raccolta Ottimali). “Il Presidente Emiliano, mentre giustamente applaudiva alle conclusioni del dott. Cantone – si legge – si é piccato di molto perché avevo avuto l’ardire di metterlo in guardia e di attenzionarlo su quanto avviene nella Sanità pugliese che ricalca ciò che il dott. Cantone ha riferito per gli ARO. Avrò urtato così tanto il Presidente Emiliano al punto di ritrovarmi convocato nelle sue stanze presidenziali per il mattino successivo quasi fossi io l’imputato ma, trovandomi all’estero, non ho potuto onorare il suo invito nei tempi dal Presidente Emiliano desiderati. Se solo il Presidente Emiliano mi avesse considerato nel mio ruolo di consigliere e non di imputato o di persona informata sui fatti e mi avesse chiamato, avremmo concordato il momento dell’incontro…”
Nella lettera al presidente del Consiglio regionale Zullo evidenzia esattamente alcune proroghe che destano quanto meno sospetti: “Sig. Presidente non possiamo non indagare sul fatto che il servizio mensa dell’ASL Bari è in proroga continua e che la relativa gara é stata annullata e che si aspetta la gara del gestore unico per rifarla, proprio come quello che succede negli ARO, modo di fare censurato dall’ANAC. Sig. Presidente non possiamo non indagare sulla gara del lavanolo all’ASL di Bari. Si legga la delibera di annullamento e si renderà conto di come il sistema ASL ce l’ha messa tutta ma proprio tutta per non portarla a compimento. Per malafede? Non so! Certo che non si possono chiudere gli occhi su comportamenti di pubblici dipendenti e amministratori che irresponsabilmente gettano a mare anni di lavoro e di attese di rispetto di una norma che vieta le proroghe ma che in realtà alle proroghe volenti o nolenti arrivano. Scommettiamo sig. Presidente, che tutti i soggetti coinvolti sono stati premiati nella valutazione dei risultati?”
Non solo, Zullo porta all’attenzione del presidente Loizzo anche un ricorso avviato dalla Asl di Bari al Tar Lazio nel quale addirittura si chiede di “annullare il provvedimento del Consiglio dell’ANAC , firmato dal presidente Raffaele Cantone il quale sostiene che: 1) la gara sia stata assegnata a CNI spa/Telecom Italia spa in ‘difformità della lex specialis e altre norme inerenti’; 2) la stazione appaltante, Asl Bari, abbia omesso di verificare il possesso dei requisiti di ordine generale e speciale non solo in capo a CNI spa ma anche a SMA spa; 3) in difformità del Bando il locale messo a disposizione per il Servizio archiviazione non possa essere considerato nella ‘piena ed esclusiva disponibilità’ di CNI spa”
“Nel frattempo,in attesa del pronunciamento dei magistrati romani – si legge ancora nella lettera inviata da Zullo a Loizzo – l’Asl Bari per i mesi di agosto e settembre 2015 ha liquidato la somma complessiva di 279.034,47 euro: 262.534,85 euro a CNI spa e 16.499,62 a Telecom Italia spa. Motivo? Non è dato sapere perché il Direttore Generale nella Delibera di costituzione in giudizio passivamente e senza motivazione alcuna accoglie la proposta del dirigente il cui servizio ha generato gli atti censurati dall’ANAC… In pratica io dirigente sono censurato dall’ANAC e propongo di costituirmi contro colui che mi ha censurato…”
Alla luce di questi ed altri anomali episodi il presidente Zullo, a questo punto ritiene più utile che a fare luce sia una Commissione speciale d’inchiesta piuttosto che una chiacchierata (mancata) con il presidente Emiliano.