Reddito di dignità, l’intervento di Antonio Trevisi (M5S) in Aula

L’intervento di Antonio Trevisi (M5S)
Noi consiglieri del gruppo del Movimento 5 Stelle abbiamo la sensazione che questo disegno di legge non abbia ben capito quali siano le cause della povertà in Puglia e i motivi che ci hanno portato alla situazione attuale.
Ci sarebbe piaciuto un approfondimento sulle cause che ha portato una grossa fetta dei cittadini pugliesi a trovarsi nella situazione di bisogno e di povertà.
Nel 2016 tutte le statistiche parlano di un divario fra le persone più ricche nel Paese e le persone più povere, e questa forbice si è ampliata sempre di più negli anni. Questo è successo grazie a politiche che possiamo definire “esogene”, politiche che arrivate dall’esterno, come la globalizzazione, che ha svenduto grossi pezzi della nostra economia, dell’economia pugliese, che noi in questo Palazzo non siamo stati in grado di difendere, e penso al settore tessile-calzaturiero.
Noi assistiamo inermi all’aggressione dell’olio da parte della Tunisia, non riusciamo a difendere la qualità del made in Puglia, non riusciamo a difendere le cose più preziose che abbiamo, e quindi molte aziende di qualità che non possono lottare sulla quantità, non possono lottare sui prodotti di basso livello che arrivano dai mercati esteri, chiudono, licenziano e alla fine causano questo stato di povertà.
Noi non vogliamo un provvedimento palliativo, ma vogliamo un provvedimento curativo. Non vogliamo un provvedimento che somigli agli ottanta euro di Renzi.
Saranno comunque i cittadini pugliesi nel tempo a valutare questo reddito di dignità. Lasceremo a loro questo compito.
Questo provvedimento andava collegato ai consumi per farli ripartire in un periodo in cui la deflazione ci fa capire che i consumi non crescono, restano fermi. Temiamo che possa non avere effetti sull’economia reale. Ci sarebbe piaciuto intervenire non solo tramite i fondi europei, fondi europei che erano già destinati ad azioni di questo tipo, ma anche incrementando i fondi a disposizione in modo da prendere una larga fetta, una fetta più larga della popolazione pugliese in difficoltà e l’avremmo fatto magari tramite i tagli agli sprechi che ci sono in questa Regione che sono tantissimi, i tagli ai costi della politica.
Vorremmo che questo provvedimento desse un segnale importante, potesse dare un segnale di cambiamento di rotta, un segnale di inversione di rotta.
Non dimentichiamo nemmeno che questo provvedimento nasce da un’idea iniziale proprio del Movimento 5 Stelle che alcuni anni fa ha proposto il reddito di cittadinanza. Il reddito di cittadinanza non è stato capito, è stato deriso e oggi invece tutte le forze politiche notano che grazie al Movimento 5 Stelle si cerca di emulare, magari di copiare malamente le nostre idee e i nostri cavalli di battaglia. State cercando di rincorrere un po’ quello che il Movimento 5 Stelle ha proposto tanti anni fa ammettendo che i nostri provvedimenti e le nostre idee non erano state capite o comunque studiate dalla politica ed erano state ignorate solo perché partivano dal Movimento 5 Stelle.