L’ammissione da parte della Corte Costituzionale al Referendum NO TRIVELLE è una bella notizia per la Puglia e i pugliesi, una bella notizia che rende merito a chi in tutti questi anni nel Consiglio regionale, a cominciare dal presidente Onofrio Introna, ma anche nei territori, penso soprattutto alle associazioni ambientaliste, si è speso in modo totale e trasversale perché la nostra regione non subisse uno scempio ambientale che potesse compromettere la bellezza del nostro mare fonte straordinaria per lo sviluppo turistico degli ultimi anni.
Il presidente Emiliano, che oggi esulta alla notizia, si intesta, quindi, una “vittoria” che non è assolutamente sua non solo perché appartiene a tutta la Puglia e a tutti i pugliesi, ma perché una sua “vittoria” sarebbe stata se fosse stato in grado di ottenere lo stesso risultato senza Referendum. Come? Riuscendo a convincere il premier Renzi, nonché segretario nazionale del suo partito, Pd, a non concedere autorizzazioni per le perforazioni nelle acque antistanti la Puglia. In una regione vocata al turismo per le bellezze naturali che la rendono unica, ma il gelo fra i due, la continua dialettica polemica e congressuale, fa della Puglia, invece, un continuo terreno di scontro tra il governo centrale e quello regionale.
l'AlterBlog di Ruben Rotundo