RELIGIONE, DIRITTO E SATIRA: ESPERIENZE A CONFRONTO CRISTIANI E ISLAMICI: UN DIALOGO POSSIBILE OLTRE I LIMITI

La Comunità Islamica di Puglia e quella cristiana cattolica parteciperanno insieme, venerdì e sabato, 15 e 16 aprile prossimi a Bari (a partire dalle 9.15) ad un importante incontro di studi organizzato dalla Scuola Superiore della Magistratura, struttura didattica territoriale del Distretto della Corte di Appello di Bari. L’evento, fortemente voluto dal giudice Marco Guida, formatore decentrato della Scuola Superiore della Magistratura, è organizzato in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati e quello dei Giornalisti. Coordinatrice degli interventi la giornalista Maddalena Tulanti.
Il diritto internazionale spesso interroga illustri esperti nel settore sul rapporto tra libertà di religione e manifestazione del pensiero, non soltanto nel diritto penale (in particolare, in relazione ai delitti contro il sentimento religioso), ma anche nel diritto civile, in quello del lavoro (limiti e modalità del diritto di critica del lavoratore: solo un problema di continenza?) e nel delicato settore del rapporto tra ordine pubblico, immigrazione e religione (conflitto tra proselitismo e reclutamento per presunte finalità terroristiche).
Su queste importanti tematiche si confronteranno alcuni esperti in materia tra cui: Sharif Lorenzini, Presidente della Comunità Islamica d’Italia (CIDI); S.E. Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo della Diocesi di Bari-Bitonto; l’onorevole Luciano Violante; Corrado Bile, assistente di studio alla Corte Costituzionale; Alberto Perduca, Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Torino e Giulio Vigevani, docente di diritto costituzionale.

Obiettivo della due giorni è mettere a confronto, sul delicato tema del convegno, le varie esperienze e le varie prospettive. Il corso si propone di approfondire la libertà di religione (con alcuni spunti problematici, anche in diritto civile e del lavoro) e il diritto di manifestazione del pensiero e l’apparente distanza tra queste due libertà, soprattutto in riferimento all’espressione più corrosiva del diritto di critica, la satira.

“L’attentato di Charlie Hebdo – spiega Sharif Lorenzini – ha sconvolto l’Occidente moderno e secolarizzato. Di fronte ad attentati del generale ne è rimasta terrorizzata in primis la nostra comunità perché non si può uccidere in questo barbaro modo. Questi atroci episodi possono far correre il rischio che la gente assimili il fanatismo fondamentalista alla religione islamica in genere ma sappiamo benissimo che così’ non è. Di qui è facile fare sterili confronti con gli immigrati e con sentimenti di xenofobia strumentalizzati da molte fazioni partitiche. Dunque, sono convinto che la sfida sul futuro dell’Europa e in generale del mondo si deve giocare proprio sul terreno delle diversità. Un obiettivo che si può raggiungere se si impara a rispettare il pensiero e il credo altrui, un filo sottile che separa la libertà di espressione e di parola dalla blasfemia e dall’offesa nei confronti delle varie religioni”.

Per info e contatti:
Annadelia Turi (348/4949204)