“E’ bene sgombrare il campo da un possibile equivoco: qui in questa Aula, quella del Consiglio regionale, non c’è nessuno che non voglia contrastare la povertà in Puglia. Ma c’è una ragione di fondo che dovrebbe muovere questa discussione e quindi l’approvazione di questo provvedimento: cosa si intende per dignità?
Per noi Conservatori e Riformisti non ci sono dubbi: la dignità dell’uomo deriva dal lavoro! Per il centrosinistra dall’essere cittadini assistiti dallo Stato. E’ una visione completamente diversa che fonda le sue radici nel passato, ma un passato che sempre ritorna e lo dimostra il fatto che quando questo centrosinistra e il Governo Emiliano ha ipotizzato, ha messo nero su bianco, la Riforma sono stati citati più articoli della Costituzione, ma non l’art 1, quello che enuncia che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Perché per la Sinistra i ‘poveri’ – potremmo dire la ‘classe proletaria’ richiamando appunto quel passato – costituiscono quella base straordinaria da ‘assistere e accudire’ perché poi sia riconoscente verso il proprio ‘carnefice’ che quella povertà crea nel momento in cui non crea lavoro.
Noi siamo invece per uno Stato che punta a creare sviluppo e lavoro. Come? Con politiche strutturali e complessive che permettano all’economia pugliese e ai suoi cittadini di provvedere a se stessi, attraverso la detassazione delle aziende e delle persone, la sburocratizzazione e lo snellimento delle procedure che oggi costituiscono veri e propri lacci e lacciuoli a tante iniziative imprenditoriali e personali. Appunto incidendo così fortemente sul tessuto socio-economico da affrancare i pugliesi dalla povertà umana e finanziaria”./comunicato
l'AlterBlog di Ruben Rotundo